venerdì 26 aprile 2013

Eyes Wide Shut

L'indirizzo era quello, ma nessun citofono. Non é che l'annuncio su internet mi convincesse, ma il mio motto é: Why not?  Quindi ero lì davanti, con a fianco due tipi appoggiati a un motorino che mi squadravano. Provo a chiamare il tipo del casting e sento squillare il suo telefono dalla finestra bassa, che dà sul vicolo. Lui risponde:<<Sei la modella? Ok, ora ti apro>>.  "Come 'na catapulta", da una facciata esterna vecchia Milano mi ritrovo all'interno di un loft minimal nuova Milano;  ci sediamo sui pouf bianchi bianchi, uno di fronte all'altra. Il tipo, un quarantenne scuro e smilzo, potenzialmente sfigato ma in realtà pieno di soldi, mi offre una RedBull. Rifiuto gentilmente (ho sempre paura che mi mettano roba nelle cose che bevo, anche nei locali). Il suo telefono squilla di nuovo. Lui: "E' il cameraman".
Entra il cameraman, giovane e grasso: <<Il regista non é potuto venire, ci sono solo io>> e si siede con noi. Inizia il casting. Meno male.
Il tipo racconta a me e al cameraman di essere un noto avvocato che vuole aprire in quel locale un negozio di intimo di lusso, e vorrebbe ci lavorassero delle commesse-modelle, che sappiano indossare, su richiesta, i capi desiderati dai/dalle clienti. Aaalt! Io ero andata lì pensando si trattasse solo di un casting per modella di intimo! Va be', ormai sono lì, non é un periodo in cui mi posso permettere di fare la schifiltosa. L'anno nuovo é appena iniziato, mi servono soldi, un lavoro e una distrazione dai miei casini affettivi. La mia storia recente é da dimenticare e il futuro é da ricostruire. Mi rimbocco le maniche affrontando anche il lavoro sporco.
Il tipo: <<Bene, iniziamo!>> Attraversiamo un lungo corridoio per arrivare ad una stanza bianchissima con un divano nero come unico elemento d'arredamento. Sul divano é appoggiata una vestaglia nera di seta. L'avvocato prende una sedia da un'altra stanza, e la posiziona davanti al divano, sedendovisi. Alle sue spalle, la porta di un bagno. Inizia a salirmi un po' d'ansia, sola con quei due sconosciuti, ma non lo do a vedere. Penso a maniaci sessuali e assassini delle puntate di CSI, ma mi convinco che quello non sia il mio caso perché tutta la dinamica renderebbe troppo semplice l'individuazione dei colpevoli. -Ma che pippe mentali mi faccio?- Lui, dopo essersi accertato che indossassi un completo di biancheria intima come richiesto nell'annuncio (ma ti pare che sotto i jeans non metta le mutande!), mi invita a prendere la vestaglia e cambiarmi nel bagno alle sue spalle. Una volta pronta, avrebbero girato un video in cui io, dopo avere attraversato la stanza in vestaglia, la sfilo in modo seducente e mi faccio ammirare nel completo di lingerie, in modo da convincere il cliente, impersonato guarda caso dallo stesso avvocato (sfigato).  Mi chiudo nel bagno marmoreo nero e bianco. Ho un po' di batticuore, perché non voglio essere scambiata per una pu***na. Anni di studio, Laurea con il massimo dei voti, master all'estero per cosa? Le chiappe ce le hanno tutte! Poi ripenso ai soldi, al fatto che tutti mi consigliano un cambiamento di vita verso una direzione più easy e meno seriosa, e a dirla tutta confido nella serietà dell'avvocato che, in fondo in fondo, mi ha fatto entrare in un bagno estremamente pulito. Mi spoglio, m'infilo la vestaglia (caZpita, mi sta grande, sarà una 42/44) ed esco.
<<Azione!>> grida il cameraman, ed eseguo: camminata felina, sguardo ammiccante, seduta sul divano, movenze sexy, via la vestaglia, in piedi, avvicinamento al cliente, messa in mostra del completo nero (con mercanzia annessa), giravolta, e...<<Stooop!>> Era fatta. Del resto avevo già un po' di esperienza come attrice. Era solo un provino! Però non riesco a togliermi di mente il viso dell'avvocato che pochi secondi prima mi ammirava con la felicità con cui un bambino guarda il proprio cartone preferito. Che schifo. Non mi lusingava: mi faceva pena. Entro in bagno e, prima di rivestirmi, mi lavo a pezzi con acqua e sapone, per togliermi di dosso quella sensazione. Quando esco, torno nella stanza iniziale, sfoggiando un sorriso fintamente spavaldo. L'avvocato si congeda dal cameraman, e con un: <<Posso parlarti un attimo?>> mi invita a seguirlo in un'altra stanza, anche questa completamente spoglia, fuorché per una scrivania nera e due sedie, nere anch'esse. Lui si siede in quella dietro la scrivania, io in quella davanti, iniziando a pensare ai contrasti di quell'esperienza, al bianco e al nero, al male e al bene, alla cosa giusta e a quella sbagliata.
<<Allora, io a parte questo negozio, che é una cosa in più, organizzo delle feste molto speciali, con persone molto importanti>>. Così esordisce lui. Io ho già abbandonato l'idea di lavorarci insieme, ma l'assurdità della situazione ormai mi aveva incuriosito. Lui s'illumina in viso, ma parla piano. <<Hai mai visto Eyes Wide Shut? Le mie feste sono così. A noi piace questo. Persone illustri che si mascherano,  e vivono notti erotiche in castelli magnifici. Sono molto belle, molto...di classe. Sono in cerca di nuove modelle, che naturalmente dovranno accompagnare gli ospiti con degli spettacoli erotici, ma molto...raffinati. Per esempio, la prossima festa avrà come tema la musica lirica. Tu sai cantare? Canteresti nuda per noi? E' un tipo di lavoro pagato benissimo, perché le artiste oltre alla bellezza e al talento, devono anche essere generose, non timide, e sapere farsi ammirare, sia da uomini che da donne. Come in Eyes Wide Shut, il film! Proprio come quello, posti bellissimi! Tieni.>> Mi porge un biglietto da visita; lo prendo e lo metto in borsa senza neanche guardarlo, mentre cerco il flaconcino di Amuchina sempre presente. Me ne versa un po', e me lo strofino tra le dita senza farmi scoprire. -Lo sapevo, mi sono ricominciate le manie germofobiche con questa esperienza del cavolo!-
 Lui si alza, io pure. <<Allora, pensaci! Chiamami!>> Dice lui, mentre mi saluta con due baci e mi accompagna alla porta. Credici! Questo é quello che penso.
All'ingresso, insieme al cameraman, é ora seduta una ragazza sui 30, tette e labbra di plastica, capelli platinati e perizoma a vista. E' in attesa del proprio turno. Credo proprio che le cederò il posto, mi sembra molto più adatta lei a un lavoro del genere. Pregiudizi a parte.
Camminando per le vie del centro, non vedo l'ora di tornare nel mio minuscolo monolocale e potermi fare una doccia con l'acqua calda risicata.
Una volta sul tram, prendo l'i-Phone. Apro Safari e poi Wikipedia. Leggo la trama di Eyes Wide Shut, un film che volevo vedere sin da ragazzina ma che mi ha sempre messo un po' di ansia. La storia é di quelle lunghissime di Wiki, che palle. Salto i pezzi inutili. Che bona la Kidman! Tom Cruise un pazzo. Kubrick idem, ma lui almeno era un genio.

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