Sono a Londra da un paio di settimane. Vivo con una famiglia ebrea nella zona nord della città, molto distante dal centro, e sto ancora cercando lavoro. Ho degli appuntamenti nella settimana seguente con un paio di agenzie di moda, il proprietario di una tv online e il CEO di una piccola etichetta discografica underground. Continuo comunque la mia ricerca, sia su internet che tramite i miei contatti, perché "chi cerca trova, più si trova e più si fa, più si fa e più si ha, o più si é".
Squilla il cellulare. Rispondo. Si tratta di un famoso produttore della tv nazionale britannica, che mi chiama personalmente perché "ha sentito parlare molto bene di me e ha bisogno di una ragazza talentuosa per un progetto musicale importante che vorrebbe produrre". Faccio un saltellino di gioia (che lui fortunatamente non può vedere), e cerco di rispondere prontamente a tutte le sue domande. Poi mi accerto che lui sia davvero chi dice di essere e chiedo quale sia il progetto. Le sue risposte mi soddisfano: é molto sicuro di sé, convincente e sereno. Prima di chiudere, mi informa che chiaramente é previsto un colloquio preliminare, il quale sarà estremamente selettivo, e che non sarò sola. Dovrò infatti competere con altre ragazze in ballo per la mia stessa posizione, e lui deciderà chi assumere tra tutte. Conversando, noto che la sua voce mette in particolare evidenza le parole "sfida" e " devi convincermi", e inizio a intravedere le difficoltà dell'opportunità che mi si para davanti. Lui conclude confermandomi che verrò ricontattata dalla sua assistente personale per stabilire ora e data dell'appuntamento, e per farmi dare qualche istruzione sulle modalità del colloquio. Ok.
Le email della PA del boss non tardano ad arrivare. Insieme alle indicazioni del giorno e dell'orario dell'incontro, leggo una lista di imperativi, tra cui spicca quello di seguire un dress code semplice e sexy. Perché? Lo chiedo, in mezzo ad altre domande meno importanti, all'assistente, rispondendo alla sua email. Lei mi scrive quasi subito che é perché bisogna essere spregiudicate (parola che mi é capitato di sentire taaaante volte in simili circostanze). Nel tentativo di capire i sottintesi, le inoltro una email in cui provo a rendermi simpatica per portare la tipa dalla mia parte, nel caso la sua opinione contasse nel giudizio del produttore. Concludo la lettera con un: "E poi, scusa, in che senso devo essere spregiudicata? Io sono molto motivata, molto determinata! ;-)"
Ennesima risposta dell'assistente. Rivelazione! Mi scrive qualcosa della serie: "In teoria non dovrei dare troppe informazioni alle candidate che dobbiamo esaminare, ma tu mi stai simpatica e secondo me ci assomigliamo. Ti dico cosa fare per essere scelta. Sei già in ottima posizione per la formazione e l'esperienza lavorativa che hai, ma come sai questo non basta. (Come no?- Mi chiedo-) Le ragazze con cui ti scontrerai sono delle professioniste, due di loro sono delle soubrette e, conoscendole, so già che si spoglieranno appena entrate nell'ufficio del capo, oppure gli si butteranno direttamente addosso con una gonnellina senza mutande sotto, e gli sbottoneranno i pantaloni. A lui piacciono così: aggressive! Tu sembri molto sicura di te. Anche io ho iniziato allo stesso modo, e a distanza di qualche anno ho ottenuto la direzione di uno studio fotografico in centro, che era il mio sogno! Il boss ti premia se lo fai felice. Ti può fare arrivare dove desideri! Il tuo contratto iniziale é grandioso, ma potresti avere ancora di più. Punta più in alto. Per questo, eccoti il mio consiglio che ti farà sbaragliare la concorrenza: piedi; scarpe. Lui é un gran feticista. Hey, sai cosa mi ha spinto a dirti tutte queste cose? L'emoticon con l'occhiolino. Molto malizioso, come me. ;-)"
Allora: chiariamo subito il fatto che mentre leggevo quella email avevo la faccia del "Macheccazz". Delusione. Repulsione. Rassegnazione. Avrei voluto scriverle: "Tesoro, il mio occhiolino non era da maliziosa, ma da ruffiana!". Non l'ho fatto. Occhiolino per occhiolino, ho tenuto chiusi entrambe le palpebre e finto di non aver mai ricevuto quella proposta, di non avere mai letto quell'invito. C'é qualcuno che non scambia prestazioni sessuali per prestazioni lavorative? Forse sì, ma bisogna cercarlo. Non oggi però, oggi basta. Non mi faccio nessun boss: mi faccio una birra.
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